Intervista al Comandante della PAN

Di seguito la traduzione dell’intervista rilasciata dal Comandante delle Frecce Tricolori, T.Col. Pil. Stefano Vit, ad European Airshows.

Articolo originale (in lingua inglese):
https://www.europeanairshows.co.uk/interviews/lieutenant-colonel-stefano-vit

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Comandante, quando parliamo di Frecce Tricolori parliamo di un’eccellenza italiana unica nel suo genere: la nazionale del cielo, gli ambasciatori del Tricolore nei cieli di tutto il mondo. Per Lei, che cosa significano le Frecce Tricolori?

Da un punto di vista personale, le Frecce Tricolori sono un sogno nato poco per volta che poi è diventato realtà: da ragazzo desideravo diventare un militare, solo in seguito ho scoperto che era possibile essere un militare e un pilota e le Frecce Tricolori hanno rappresentato una meravigliosa sfida nella mia carriera di pilota operativo. Sono a Rivolto dal 2012 e in questi dieci anni le Frecce Tricolori mi hanno regalato esperienze irripetibili: quanti i posti visitati, le persone incontrate, le emozioni che abbiamo saputo regalare ma soprattutto che gli altri hanno regalato a me. Se ripenso al ragazzo che ero e all’uomo che sono oggi, so che devo ringraziare gli anni passati alla PAN per tutto quello che mi hanno permesso di imparare.

Ci può dare una sua definizione di volo acrobatico?

L’acrobazia aerea è la forma di volo che più di ogni altra esprime il connubio tra pilota e aeroplano e si fonda su una costante cura del dettaglio e ricerca della perfezione. Attenzione però a non pensare che si tratti di una sfida personale tra il pilota e il suo velivolo: il nostro è un volo acrobatico collettivo. Una definizione in uso negli anni ‘30, che abbiamo voluto riportare all’ingresso del nostro Comando per la sua importanza, definiva la formazione come un insieme di velivoli in cui l’individualità sparisce. Ognuno mette le proprie abilità al servizio della formazione, per rendere possibile quella meravigliosa danza aerea di dieci velivoli.

Nel 2020, con “Abbraccio Tricolore”, avete sorvolato tutta l’Italia colpita duramente dalla pandemia del COVID-19 dando speranza al popolo italiano. Di recente siete stati i protagonisti del video di presentazione delle Olimpiadi “Milano-Cortina 2026” trasmesso in mondovisione durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali in Cina. Cosa si prova a portare in alto, così in alto, i colori della propria bandiera?

Come militari che hanno prestato un giuramento di fedeltà alla Repubblica e come membri delle Frecce Tricolori, che hanno il compito di rappresentare le capacità di tutta l’Aeronautica Militare, delle Forze Armate e dell’intero Sistema Paese, è un onore portare in alto il Tricolore, oltre che un’enorme emozione. Emozione che ho avvertito particolarmente forte in occasione dell’ormai storico sorvolo dell’Abbraccio Tricolore, che ci ha consentito di mostrare vicinanza e di dare un segnale di speranza e unione agli italiani colpiti dalla pandemia. Sorvolare le città deserte e stendere un lunghissimo tricolore che ha idealmente unito tutta la penisola è stata un’emozione unica che nessuno di noi scorderà tanto facilmente.

Spesso la passione per il volo e per l’acrobazia aerea nasce fin da piccoli, quando alzando lo sguardo al cielo si rimane incantati nel vedere gli aerei volare. Soprattutto in Friuli, la terra che ospita la PAN, si cresce con gli aeroplani che volano sopra la testa. Lei che è Friulano, che emozione prova nel volare con le Frecce Tricolori nei cieli di casa?

In realtà, nonostante io sia nato in Friuli, sono cresciuto in Veneto, al quale sento di appartenere. Il mio legame con il Friuli però è forte: ho alcuni parenti qui, capisco abbastanza bene il dialetto, ma soprattutto mia moglie, la mia compagna di vita da quasi vent’anni, è friulana ed è qui che sono nati i nostri figli. Il Friuli Venezia Giulia ormai è la casa mia e della mia famiglia, oltre che la culla dove è nata l’acrobazia aerea oltre un secolo fa, e volare nei cieli di casa, sapendo di portare avanti una lunga tradizione, è un’emozione sempre forte, alla quale non credo mi abituerò mai.

Scintilla tricolore – Foto di Simone Mirino (RSV2000)

Il periodo invernale è da sempre il fulcro dell’attività addestrativa della PAN. Ogni anno, tra una stagione e l’altra, vi è un nuovo ingresso e alcuni piloti cambiano la loro posizione all’interno della formazione. Trattandosi di un volo a vista basato quasi esclusivamente su riferimenti visivi, in alcuni casi è quasi come ricominciare da zero. Come si affronta tutto questo?

I nostri piloti, compresi i nuovi ingressi della stagione, sono piloti operativi provenienti dalla linea aerotattica dell’Aeronautica Militare Italiana, che vantano una grande esperienza maturata in oltre 10 anni di servizio. Ciononostante ogni anno, nel periodo invernale, l’addestramento riparte da capo, a ritmo costante ma graduale. Cominciamo con formazioni ridotte, eseguendo le manovre più semplici, aumentando via via il numero di velivoli e la difficoltà del programma. I piloti più esperti aiutano i giovani, tramandando un bagaglio di conoscenze consolidatosi in oltre 60 anni di storia. I debriefing dopo ogni sessione ci aiutano a correggere gli errori. A maggio, con l’avvio della stagione, siamo pronti a debuttare con la formazione al completo e ad eseguire l’intero programma acrobatico.

Parliamo del vostro compagno d’avventure: l’MB.339PAN, giunto ormai al suo quarantesimo anno in Pattuglia. Cosa rende questa macchina particolarmente adatta al volo delle Frecce Tricolori?

Le nostre acrobazie sono condotte pressoché interamente a vista, motivo per cui un velivolo tecnologicamente poco sofisticato è più che adatto all’uso. In questo senso l’MB339 è il velivolo ideale, essendo un addestratore operativo tuttora usato dall’Aeronautica Militare per formare i propri piloti nelle fasi iniziali della carriera. È una macchina di vecchia generazione, con comandi interamente meccanici. È privo dei sistemi avionici che caratterizzano i moderni velivoli militari e che ci impedirebbero di realizzare quelle condizioni di volo inusuali necessarie alle nostre acrobazie. Inoltre, è un velivolo biposto, caratteristica che ci consente di ottimizzare l’addestramento dei nuovi piloti sfruttando l’esperienza dei più esperti.

In futuro, quando vi sarà la necessità di sostituire il 339, come pensa che avverrà il passaggio macchina? Il passaggio dal G.91 al 339 richiese ai piloti alcuni mesi di addestramento presso la scuola di volo di Lecce e solo successivamente, a piccoli passi, fu possibile passare al volo in formazione. Crede che con le nuove tecnologie, l’esperienza maturata ed una macchina più moderna la transizione sarà più semplice?

La transizione ad una nuova macchina non è mai un passaggio scontato, a prescindere dal grado di evoluzione tecnologica e dall’esperienza dei piloti collaudatori. In futuro, quando entrerà in linea una nuova macchina, sarà necessaria una fase di studio preliminare e poi di sperimentazione prima di poterla utilizzare per il nostro programma acrobatico, che verosimilmente richiederà di essere in parte adattato alle caratteristiche della nuova macchina. Come in ogni nostra attività, il cammino sarà graduale.

Lei, oggi, durante le esibizioni non è più in volo ma a terra e ricopre un ruolo paragonabile a quello del direttore d’orchestra. Come vive l’esibizione delle Frecce Tricolori da questa prospettiva?

È una nuova sfida, dopo dieci anni si potrebbe pensare di sapere tutto ma in realtà non smetto di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Ora il mio compito è quello di dirigere il volo da terra e assicurarne la sicurezza, le tempistiche e la spettacolarità. Ma c’è molto altro oltre al volo: i dieci piloti sono solo gli attori che vanno in scena, mentre dietro alle quinte si svolge ogni giorno un imponente lavoro. Manutenzione, operazioni, materiali ed equipaggiamento, organizzazione amministrativa, pubbliche relazioni…come Comandante ho la responsabilità del lavoro di circa un centinaio di militari, senza i quali niente di quello che vedete in aria sarebbe possibile.

Una curiosità. Durante le celebrazioni del 60° Anniversario delle Frecce Tricolori, nella giornata di domenica, le condizioni meteorologiche non erano favorevoli. C’è un bellissimo scatto di Lei e l’allora Comandante Farina in cui vi si vede scrutare il cielo (vedi foto). Cosa vi siete detti in quei momenti?

Foto di European Airshows – Riproduzione riservata

Il tempo era decisamente incerto, aveva piovuto fino a pochi minuti prima e c’erano ancora diverse nubi in cielo. Il Comandante Farina ed io ci siamo consultati cercando di stimare quale fosse il programma acrobatico “volabile”, mettendo a fattor comune le ultime e preziose indicazioni fornite dal Servizio Meteo, poi lui mi hai detto “vai su e decidi tu”. Credo che questo sintetizzi bene il rapporto di fiducia reciproca che si consolida tra i piloti delle Frecce Tricolori, fiducia basata sulla consapevolezza del duro e costante lavoro svolto da ognuno di noi e dalla solidità dei valori e delle competenze che ci tramandiamo. Una volta decollati, ho deciso di svolgere il programma completo. Il cielo di lì a poco si è aperto e i nostri fumi tricolori si sono uniti alle meravigliose luci rosse del sole che tramontava su Rivolto. Il ricordo di quella giornata mi emoziona ancora.

Infine, un’ultima domanda: cosa direbbe ai ragazzi con la passione per il volo che vorrebbero intraprendere la carriera di pilota?

Sembra scontato ma non c’è niente di più vero: occorre impegnarsi al massimo delle proprie capacità in ogni cosa, anche quelle che potrebbero apparire meno importanti. Quello del militare e del pilota è un mestiere bellissimo, ma dietro all’immagine che tutti vedono si nascondono anni di duro lavoro, disciplina, sacrificio personale e dei propri cari. Non bisogna mai scoraggiarsi ma tenere a mente l’obiettivo. Vi assicuro che alla fine ne sarà valsa la pena.

Formazione e poster 2022

Lunedì 20 dicembre, presso il teatro “Nuovo Giovanni da Udine” (Udine), si è svolta la tradizionale presentazione del Poster e della Formazione 2022 della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN).

Anche quest’anno la serata si è svolta in un format assolutamente inedito, abbandonando la tradizionale location all’interno dello storico hangar delle Frecce Tricolori nella Base di Rivolto. All’evento hanno presenziato autorità civili e militari, oltre ad una rappresentanza dei vari Club Frecce Tricolori.

Nel corso della serata è stata presentata la squadra della PAN e il poster 2022 delle Frecce Tricolori.

Nuovo ingresso nella Formazione PAN per il 2022, il Capitano Leonardo Leo, a cui è stata assegnata la posizione di Pony9.

La formazione 2022:

PONY0 (Comandante): T. Col. Stefano VIT

PONY1 (capo formazione/leader): Magg. Pierluigi RASPA

PONY2 (1° gregario sinistro): Cap. Alessandro SOMMARIVA

PONY3 (1° gregario destro): Cap. Simone FANFARILLO

PONY4 (2° gregario sinistro): Cap. Oscar DEL DO’

PONY5 (2° gregario destro): Cap. Alessio GHERSI

PONY6 (1° fanalino): Magg. Franco Paolo MAROCCO

PONY7 (3° gregario sinistro): Magg. Alfio MAZZOCCOLI

PONY8 (3° gregario destro): Cap. Federico DE CECCO

PONY9 (2° fanalino): Cap. Leonardo LEO

PONY10 (Solista): Magg. Massimiliano SALVATORE

PR & Speaker: Magg. Riccardo Chiapolino

Il poster 2022:

Poster Frecce Tricolori 2022 – Aeronautica Militare

Di seguito alcune foto della serata scattate dal nostro Presidente Claudio Fedrigo.

Cambio comando alle Frecce Tricolori

Il Ten. Col. Pil. Stefano Vit è il nuovo Comandante delle Frecce Tricolori (Pony0).

Martedì 30 novembre, presso l’hangar della Pattuglia Acrobatica Nazionale all’interno della Base Aerea di Udine-Rivolto, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al Comando del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” tra il Ten. Col. Pil. Gaetano Farina (Comandante uscente) e il Ten. Col. Pil. Stefano Vit (Comandante subentrante).

Il Ten. Col. Pil. Gaetano Farina, entrato a far parte della squadra delle Frecce Tricolori nel 2009, lascia il gruppo dopo aver ricoperto il ruolo di Pony7, Pony4, Pony2, Pony1 e Pony0 (Comandante).

Come da tradizione, la cerimonia a terra è stata preceduta dal simbolico passaggio di consegne in volo, dove il Comandante uscente, a bordo del suo velivolo MB.339PAN, si è staccato dal resto della formazione, lasciando il comando dei gregari al nuovo Comandante.

Il Ten. Col. Pil. Stefano Vit assume l’incarico di Comandante dopo aver ricoperto, dal suo ingresso in formazione nel 2012 ad oggi, il ruolo di Pony9, Pony8, Pony5, Pony3 e Pony1.

S. Vit e G. Farina – Foto di repertorio (a cura di S. Mirino – RSV2000)
S. Vit a bordo di Pony1 – Foto di repertorio (a cura di S. Mirino – RSV2000)

Libro “Il destino di una stella”

Il libro “IL DESTINO DI UNA STELLA” è una delle ultime opere dell’autore Roberto Bassi, ex sottufficiale dell’Aviazione dell’Esercito in forza al 5° Rgt. AVES “Rigel”, oggi curatore storico ed autore di diverse opere letterarie volte a divulgare e mantenere vivo il ricordo della storia aeronautica italiana.

L’opera in oggetto racconta la vita, svelando alcuni aneddoti e ricordi, del Cap. Pil. Valentino Jansa, pilota dell’Aeronautica Militare italiana (e pilota delle Frecce Tricolori) deceduto in un tragico incidente nel settembre del 1971 a Palmanova.

Il Cap. Pil. Jansa è ricordato per il suo gesto eroico: resosi conto dell’imminente pericolo causato da un improvviso guasto al suo velivolo G.91 PAN durante un looping, l’aviatore, a bordo del velivolo che precipitava in fiamme, ha deliberatamente ritardato il lancio con il seggiolino eiettabile per dirigere l’aeroplano al di fuori di una zona popolata della Città di Palmanova, evitando così una potenziale tragedia a costo della propria vita.

Il libro è un fantastico viaggio all’interno della vita di un pilota da caccia e una “Freccia”, di una persona gentile e simpatica, di un bravo pilota che purtroppo ci ha lasciato troppo presto.

Dettagli dell’opera:

Autore: Roberto Bassi

Edito da: Aviani&Aviani editori clicca qui per andare alla “vetrina” del sito dell’editore

Pagine: 244 / Illustrato, con foto

A tutti i soci che fossero interessati all’acquisto dell’opera, è previsto un ottimo sconto sul costo di copertina del libro. Per info e costi contattare il Club.

60° Anniversario Frecce (Report)

Sabato 18 e domenica 19 settembre, presso la base Aerea di Udine-Rivolto, si sono svolte le celebrazioni per i 60 anni delle Frecce Tricolori.
Una due giorni di grandi emozioni, che ha sancito il ritorno in Italia delle esibizioni aeree di fronte al pubblico. Numerosi ospiti ed appassionati hanno potuto accedere alla base per godersi lo spettacolo. Nella giornata di domenica, prevalentemente dedicata ai membri degli oltre 120 Club Frecce Tricolori, il maltempo non ha scoraggiato i presenti che hanno atteso sotto la pioggia lo svolgersi della manifestazione.


La mostra statica


La mostra statica, allestita sui piazzali e sulle vie di rullaggio nella zona retrostante la display line, ha permesso ai presenti di ammirare da vicino numerosi assetti della forza armata.
Nella prima parte della mostra statica sono stati esposti gli aerei da caccia in dotazione all’Aeronautica Militare, tra cui: l’Eurofighter Typhoon e l’AMX Ghibli del 51° Stormo e l’iconico Panavia Tornado del 6° Stormo. Successivamente, alcuni dei jet utilizzati dalla forza armata per l’addestramento dei piloti delle linee caccia, in forza al 61° Stormo: il T-346A e l’MB.339CD. A completare la sezione dedicata agli aeroplani d’addestramento, l’SF.260AE del 70° Stormo, aereo ad elica utilizzato per l’addestramento iniziale. A seguire, il G550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning) del 14° Stormo, una piattaforma dotata di sistemi e sensori avanzati in grado di svolgere missioni di sorveglianza, comando, controllo e comunicazione. Nella sezione dedicata agli assetti ad ala rotante erano presenti l’HH-139B del 15° Stormo, l’HH-101A del 9° Stormo e il TH-500B, usato per fini addestrativi. A conclusione dell’esposizione degli assetti in dotazione alla forza armata, l’F-35 del 32° Stormo.


Il programma di volo


Il programma di volo, articolato in tre parti, prevedeva una prima parte dedicata alle pattuglie acrobatiche giunte a Rivolto per festeggiare i loro colleghi delle Frecce Tricolori; una seconda parte dedicata agli assetti dell’Aeronautica Militare ed infine l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale.
La prima compagine ad esibirsi è stata quella polacca, il Team Orlik, seguita dai finlandesi Midnight Hawks, dagli spagnoli della Patrulla Aguila e per finire dagli svizzeri della Patrouille Suisse.
L’Orlik Team, seppur equipaggiato con aeroplani ad elica non particolarmente perforamenti, ha regalato ai presenti un’esibizione di alto livello, caratterizzata da diverse manovre eseguite con eleganza ed armonia. Molto apprezzato l’impegno dello speaker nel commentare l’esibizione in italiano.
L’esibizione dei Midnight Hawks ha saputo coinvolgere particolarmente il pubblico grazie a diversi passaggi in formazione stretta di fronte al pubblico.
La Patrulla Aguila ha regalato al pubblico di Rivolto una performance davvero coinvolgente, grazie anche alla personalità e all’enfasi dello speaker.
L’esibizione della Patrouille Suisse ha emozionato i presenti con i suoi iconici F-5 Tiger. In particolare, nella giornata di domenica, la loro performance in condizioni meteo avverse, ha esaltato il pubblico, incredulo nel vederli sfrecciare ad alta velocità e nell’eseguire incroci mozzafiato sotto la pioggia.

Con la conclusione dell’esibizione della pattuglia acrobatica svizzera, ha avuto inizio la seconda parte della manifestazione, aperta da un emozionante passaggio da parte del HH-139B dell’AM, sulle note dell’inno nazionale, con un aero soccorritore calato con il verricello al quale era issata la bandiera italiana.
Successivamente si sono svolti alcuni passaggi da parte del Team Legend, composto da aerei ad elica (T6 TexanFiat G-46SF-260EAS-208M) e da jet (MB326KMB326EMB339AMB339CDT-346A). La particolarità di questa formazione è che è composta da aeroplani militari, in forza all’AM, e da aerei ex-militari acquistati e rimessi nelle condizioni di volare da privati e pilotati da ex piloti militari.
A seguire, l’HH-139B e due Eurofighter hanno simulato una missione di intercettamento di un velivolo lento, il cosiddetto slow mover interception (SMI).
A irrompere successivamente sulla scena, il KC-767A, che ha impressionato i presenti dimostrando la sua estrema duttilità e maneggevolezza, impensabile per un aereo dotato di dimensioni e stazza notevoli.
Con i display da parte del Reparto Sperimentale Volo la forza armata ha esaltato le particolari doti dei velivoli C-27JT-346A e Eurofighter. Le funamboliche manovre acrobatiche eseguite dai piloti sperimentatori hanno lasciato il pubblico con il fiato sospeso.
Prima di lasciare il palco alle Frecce Tricolori per il gran finale, diversi assetti dell’Aeronautica Militare sono stati impiegati in una simulazione di salvataggio di un cittadino/pilota abbattuto dietro de linee nemiche (COMAO Scenario). La simulazione ha visto coinvolti l’F-35B e l’Eurofighter con il compito di fornire la superiorità aerea, un C-130J e due HH-101A per il trasporto del personale, un Tornado e un AMX per fornire supporto aereo alle truppe di terra. La dimostrazione tattica si è conclusa con una simulazione di rifornimento in volo, durante il quale il KC-767A ha volato in formazione con l’Eurofighter, l’AMX, il Tornado e l’F-35B, seguiti a breve distanza dal G550 CAEW.


A conclusione della giornata, l’esibizione delle Frecce Tricolori. In occasione del 60° anniversario della loro fondazione, le code degli 11 MB.339PAN sono state decorate con delle livree celebrative (cinque coppie di livree più una con il logo del 60° anniversario) in ricordo delle pattuglie acrobatiche degli anni ’50 che hanno scritto la storia del volo acrobatico collettivo italiano prima dell’avvento delle Frecce Tricolori: Cavallino Rampante, Getti Tonanti, Tigri Bianche, Diavoli Rossi e Lanceri Neri. Dopo diversi anni, è nuovamente ricomparsa all’interno del programma completo dell’esibizione delle Frecce Tricolori, la manovra del triplo tonneau, inserita per l’occasione. I 35 minuti dell’esibizione della PAN hanno fortemente emozionato il pubblico, grazie anche al coinvolgente commento dello speaker, sancendo la fine del programma di volo e della manifestazione che, dopo tanto tempo, ha saputo regalare una giornata memorabile ai numerosi presenti appassionati di volo e di manifestazioni aeree.

Sulla nostra pagina Facebook trovate le gallerie con tutti gli scatti di Paolo Miccoli e di Simone Mirino (@rsv2000_aviationspotter). Sul nostro profilo Instagram una selezione delle foto relative alla manifestazione.

Per rivivere le emozioni della manifestazione guarda i video delle dirette realizzate dall’Aeronautica Militare:

60° PAN – 1a parte
60° PAN – 2a parte

Mostra “L’inizio della meravigliosa avventura”

In occasione del 60° anniversario delle Frecce Tricolori, presso la Galleria Tina Modotti di Udine, sarà allestita una mostra storica espositiva intitolata “L’inizio della meravigliosa avventura – la nascita dell’acrobazia aerea collettiva, dal 1928 al 1939, Udine-Campoformido 1928”.

L’evento, autorizzato dall’Aeronautica Militare con il patrocinio della Regione FVG e del Comune di Udine nasce da una collaborazione tra il Luogotenente Francesco Giannella del 2° Stormo di Rivolto e il curatore storico ed autore Roberto Bassi.

La mostra prevede l’esposizione su pannelli e big pad di contenuti fotografici e informativi con ricostruzioni in modalità virtuale della nascita della Acrobazia Aerea collettiva presso il 1° Stormo Caccia (primo Reparto da caccia della Regia Aeronautica 1923) nel periodo compreso tra il 1928 e il 1939, con collegamenti storici alle pattuglie acrobatiche del 4°, 6° e 53° Stormo.

Informazioni utili

Galleria Tina Modotti • Via Paolo Sarpi • Udine

Da mercoledì 15 settembre a domenica 17 ottobre 2021

Orario per il pubblico: 

dal martedì al venerdì: 16.30 – 19.30 / sabato e domenica: 10.00 – 13.00 • 16.30 – 19.30 

Ingresso gratuito e consentito solo ai visitatori muniti di green pass

Locandina ufficiale

Jesolo Air Show: evento annullato!

Con immenso dispiacere comunichiamo che l’edizione 2021 dello JESOLO AIR SHOW è stata annullata.

Desideriamo ringraziare tutti i volontari che da mesi hanno collaborato con noi, nella speranza che l’evento potesse aver luogo.

Il nostro Club è già al lavoro per l’organizzazione della manifestazione del prossimo anno, nella speranza di poter tornare al più presto alla normalità, auspicando di potervi accogliere numerosi nella nostra Città.

Continuate a seguirci sul nostro sito e sui nostri canali social (FB, IG, Telegram @cftjesolo) per rimanere sempre aggiornati sullo JESOLO AIR SHOW.

Arrivederci al 2022!

🇬🇧 English version:

Jesolo Air Show 2021 has been cancelled.

See you in 2022 (date TBC).

Foto di SIMONE MIRINO – @rsv2000_aviationspotter

PAN Special Color (parte 3 di 3)

Concludiamo il viaggio alla scoperta delle livree celebrative per i 60 anni delle Frecce Tricolori presentando in questo ultimo articolo della serie la storia dei Lanceri Neri e la nascita della PAN.

LE NASCITA DEI LANCERI NERI E LA COMPARSA DEL TRICOLORE
Nel 1957, presso l’aeroporto di Cameri, venne creata la pattuglia acrobatica dei “Lanceri Neri”, appartenenti alla 2a Aerobrigata (oggi 2° Stormo). Inizialmente impiegata come pattuglia di riserva dei “Diavoli Rossi”, la formazione divenne “titolare” nel 1959, per poi essere definitivamente sciolta al termine della stagione acrobatica. Dotata di sei velivoli CL13 (versione canadese del caccia statunitense North American F-86 Sabre Mk.4) verniciati di nero, fu la prima ad adottare come parte della livrea il tricolore nazionale (sulle ali e sugli stabilizzatori). La pattuglia ha partecipato a diverse manifestazioni aeree nazionali e internazionali, forgiandosi del record del più lungo volo di trasferimento da parte di una pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare in occasione dell’esibizione a Teheran.

Il logo del secondo 2° Stormo (oggi di stanza a Rivolto), a cui la livrea in ricordo dei Lancieri Neri fa riferimento, racchiude al suo interno un richiamo alla nascita dell’Unità, costituita nel 1925 in Cirenaica. Il sole che fa da sfondo allo stemma ricorda la dislocazione del reparto.

Alla pattuglia dei LANCERI NERI è ispirata la livrea di Pony5, 2° gregario destro, pilotato dal Capitano Alessio Ghersi.

Pony5 con la livrea “Lancieri Neri” – Foto di P. Miccoli

1961: NASCONO LE FRECCE TRICOLORI
Nel 1960 lo Stato Maggiore dell’Aeronautica decise di interrompere la rotazione della pattuglie acrobatiche. La presenza di due formazioni, in due brigate aeree, era divenuta insostenibile, sia a livello di impiego di risorse finanziare sia a livello operativo. L’ingente attività di addestramento necessaria distoglieva i piloti e (indirettamente) la brigata dall’attività operativa. Al fine di razionalizzare l’impiego delle risorse umane e degli aeromobili, si rese necessaria la creazione di un’unità dedicata all’addestramento acrobatico.

Il 16 gennaio 1961, venne deciso di istituire il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, costituitosi a partire dal 1 luglio dello stesso anno presso la base aerea di Udine-Rivolto. Nel neocostituito gruppo, sei piloti di CL13 furono accorpati a quattro piloti della 4a Aerobrigata (di cui faceva parte la pattuglia del “Cavallino Rampante”). A questi piloti se ne aggiunsero successivamente altri che avevano precedentemente prestato servizio nei “Diavoli Rossi” e nelle “Tigri Bianche”. Fu proprio il “nucleo” di piloti provenienti dalla pattuglia del “Cavallino Rampante”, che per quell’anno avrebbe dovuto essere la formazione “titolare”, a decidere il nominativo di chiamata dell’Unità. Venne così scelto, tra i vari proposti, quello tuttora in uso alle Frecce Tricolori: “Pony”, a memoria del cavallino rampante, la prima pattuglia acrobatica, della quale essi stessi facevano parte.

60 anni di storia, di passione, di orgoglio Italiano nel mondo. 60 anni che racchiudono una storia ben più antica. La storia dell’acrobazia aerea italiana, di casa, in Aeronautica Militare, fin dai primi anni ’30.

Ai SESSANTANNI delle Frecce Tricolori è ispirata la livrea di Pony0, pilotato dal Comandante delle Frecce Tricolori, il Tenente Colonnello Gaetano Farina.

Pony0 con la livrea “60° Anniversario” – Foto di P. Miccoli

Fonte: Aeronautica Militare / TheAviationist (blog di David Cenciotti)

PAN Special Color (parte 2 di 3)

In questo secondo appuntamento tratteremo la storia delle Tigri Bianche e dei Diavoli Rossi.

LE TIGRI BIANCHE
Nel 1953, la 51a Aerobrigata (oggi 51° Stormo) diede anch’essa vita ad una propria pattuglia acrobatica. Equipaggiata con quattro F-84G e conosciuta come “Bellagambi”, dal nome del suo leader, la pattuglia fece il suo debutto il 13 settembre 1953, durante una manifestazione aerea a Ferrara, dove fu chiamata in rappresentanza dell’Aeronautica Militare al posto della pattuglia “Guizzo”, già impegnata in una esibizione nei pressi di Lucca. Dismessa e successivamente ricostituita nel 1955, la pattuglia venne ribattezzata in “Tigri Bianche” (con riferimento allo stemma del 21° Gruppo). Fu proprio con l’avvento delle Tigri Bianche che per la prima volta nella storia delle pattuglie acrobatiche dell’Aeronautica Militare venne adottata una livrea dedicata per distinguere i velivoli in uso alla pattuglia da quelli impiegati dalle unità operative.

Nell’agosto del 1955, le “Tigri Bianche” eseguirono per la prima volta nella storia dell’acrobazia aerea collettiva italiana la manovra della “bomba” con apertura verso il basso.

La pattuglia è rimasta attiva fino al termine del 1956, sostituita nella stagione successiva dalla pattuglia del Cavallino Rampante.

Alla pattuglia delle TIGRI BIANCHE è ispirata la livrea di Pony3, 1° gregario destro, pilotato dal Capitano Federico De Cecco.

Pony3 con la livrea “Tigri Bianche” – Foto di P. Miccoli

I DIAVOLI ROSSI
La pattuglia dei “Diavoli Rossi”, appartenente alla 6a Aerobrigata (oggi 6° Stormo) e dotata di velivoli F-84F “Thunderstreak”, fece il suo debutto l’11 marzo 1957 presso la base aerea di Vicenza quando era insignita del ruolo di pattuglia di riserva. Assunse successivamente il ruolo di formazione titolare nella stagione del 1958 quando, a partire dal 15 marzo, iniziò ad esibirsi impiegando cinque velivoli in formazione più un sesto con il ruolo di solista.

Con i loro F-84F, i “Diavoli Rossi” parteciparono a numerosi air show. Particolarmente importante fu quello di Aviano, durante il quale la compagine italiana ebbe l’opportunità di confrontarsi con la rinomata pattuglia americana degli “Sky Blazers”. A seguito della loro performance la pattuglia italiana venne invitata ad esibirsi negli Stati Uniti nell’aprile 1959, in occasione del primo Las Vegas World Flight Congress.

Durante il loro tour americano la formazione volò su dei velivoli F-84F messi a disposizione dalla Weapons School di Luke AFB, che furono dipinti con una livrea leggermente diversa da quella normalmente in uso, per poterli distinguerli da quelli impiegati dall’USAF. La pattuglia italiana, nella sua permanenza oltre oceano, partecipò a diverse manifestazioni aeree tra cui quella di Coney Island (baia di New York). Durante l’ultima esibizione prima del rientro in Italia, si esibirono di fronte a circa un milione di persone, tra i quali migliaia di italiani emigrati nel Nuovo Continente.

La pattuglia rimase in attività fino al termine della stagione 1959.

Alla pattuglia dei DIAVOLI ROSSI è ispirata la livrea di Pony4, 2° gregario sinistro, pilotato dal Capitano Pierluigi Raspa.

Pony4 con la livrea “Diavoli Rossi” – Foto di P. Miccoli

Nel prossimo articolo (l’ultimo della serie), parleremo della pattuglia dei Lancieri Neri e della nascita del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, le Frecce Tricolori.

Fonte: Aeronautica Militare / TheAviationist (blog di David Cenciotti)

PAN Special Color (parte 1 di 3)

Tra le novità della stagione 2021 c’è sicuramente quella delle nuove “code” degli MB339 in dotazione alla PAN.
I velivoli delle Frecce Tricolori, in occasione del 60° anniversario, sono stati adornati di una speciale livrea celebrativa, applicata sulla deriva, in ricordo delle pattuglie acrobatiche dell’Aeronautica Militare che negli anni antecedenti la nascita del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico hanno rappresentato la forza armata e l’Italia intera in patria e all’estero.
Con questa breve serie di articoli (in 3 appuntamenti) vi racconteremo un pezzo di storia (e l’origine) delle Frecce Tricolori, per meglio comprendere a cosa si è ispirato l’artista Mirco Pecorari per la realizzazione delle nuove livree celebrative delle Frecce Tricolori.

Allacciate le cinture, voliamo indietro di 60 anni!

COME TUTTO EBBE INIZIO: IL CAVALLINO RAMPANTE DEL 4° STORMO
Al termine della seconda guerra mondiale, Il 4° Stormo di Napoli-Capodichino (oggi di stanza a Grosseto), operante su velivoli De Havilland DH 100 Vampire, fu la prima unità dell’Aeronautica Militare ad essere incaricata di formare una pattuglia acrobatica. Fu così che nacque la pattuglia del Cavallino Rampante, il cui nome era ispirato all’araldica dello Stormo riportata sulle ali dei velivoli (e che tuttora lo rappresenta). La pattuglia si esibì per la prima volta a Roma il 2 giugno 1952 e fece la sua prima apparizione all’estero nel luglio dello stesso anno a Melsbroek, in Belgio. Il loro successo fu tale che la Forza Armata decise di sposare e proseguire l’attività acrobatica in forma collettiva a livello di pattuglia. Nel 1957 la pattuglia, nel frattempo dotata di velivoli Canadair CL13 Sabre MK4 (F-86E di costruzione canadese), introdusse una serie di novità nel panorama acrobatico italiano: gli aeromobili erano infatti equipaggiati con dispositivi generatori di fumo controllabili dai piloti e Inoltre caratterizzati da una livrea colorata che ricopriva l’intero aeroplano. Infine, un ulteriore discontinuità rispetto al passato fu l’introduzione nella formazione di un quinto velivolo.

Alla pattuglia del CAVALLINO RAMPANTE è ispirata la livrea di Pony1, leader della formazione, pilotato dal Maggiore Stefano Vit

Pony1 con la livrea “Cavallino Rampante” – Foto di P. Miccoli

LA NASCITA DI UNA NUOVA PATTUGLIA E LA TURNAZIONE ANNUALE
Nel 1953 il 5° Stormo di Verona-Villafranca (divenuto Brigata Aerea nel 1953) iniziò a ricevere i suoi primi nuovi Republic F-84G “Thunderjets”. Con l’entrata in servizio di questi aeroplani, le tre Squadriglie del 101°, 102° e 103° Gruppo furono incaricate di formare una nuova pattuglia acrobatica denominata “Guizzo” (dal nominativo radio del 103° Gruppo). I quattro velivoli della neocostituita compagine si esibirono per la prima volta il 14 aprile 1953 nella base aerea di Verona-Villafranca, alla quale seguirono le esibizioni agli airshow di Soesterberg (Paesi Bassi), Livorno, Lucca, Torino-Caselle e Roma-Centocelle e, nel 1954, a Madrid (Spagna), Colonia e Norimberga (Germania).

A partire dal 1955 fu ufficializzato quello che fino a quel momento era soltanto un accordo: la responsabilità di rappresentare l’Aeronautica Militare, in Italia e all’estero, sarebbe stata assegnata, su rotazione annuale, a ciascuna delle unità da caccia della Forza Armata. Una pattuglia sarebbe stata impiegata per un anno come “riserva” per poi divenire la pattuglia “titolare” nell’anno successivo.

In occasione delle riprese del film “I quattro del getto tonante” (dalla traduzione Italiana di “thunderjet”, soprannome del velivolo F-84G), uscito nelle sale nel 1955, la pattuglia del “Guizzo” venne chiamata a prendere parte alla realizzazione della pellicola, limitando così la propria attività quasi esclusivamente alle riprese cinematografiche. A causa di questo loro impegno, la pattuglia delle “Tigri Bianche”, durante la sua prima stagione come pattuglia di riserva, svolse una consistente attività dimostrativa che la portò ad esibirsi in Italia e all’estero, riscuotendo un notevole successo. Terminate le riprese, i “Guizzo” cambiarono il loro nome, divenendo la pattuglia dei “Getti Tonanti”, proprio in riferimento al film al quale aveva participato come “protagonisti”, adottando nel loro programma di volo una manovra che era stata appositamente creata per le riprese del film.

Nel 1959, i “Getti Tonanti” della 5a Aerobrigata tornarono ad impiegare gli F-84F. Inizialmente privi di una livrea dedicata, gli aeromobili in colorazione operativa riportavano solamente il logo della “Dea Diana Cacciatrice”. A partire dalla stagione successiva (1960), in concomitanza con le Olimpiadi di Roma, gli aeroplani vennero decorati con gli anelli colorati simbolo dei Giochi Olimpici.

Alla pattuglia dei GETTI TONANTI è ispirata la livrea di Pony2, 1° gregario sinistro, pilotato dal Capitano Alfio Mazzoccoli.

Pony2 con la livrea “Getti Tonanti” – Foto di P. Miccoli

Nel prossimo articolo scopriremo la storia delle pattuglie delle Tigri Bianche e dei Diavoli Rossi.

Fonte: Aeronautica Militare / TheAviationist (blog di David Cenciotti)