PAN Special Color (parte 1 di 3)

Tra le novità della stagione 2021 c’è sicuramente quella delle nuove “code” degli MB339 in dotazione alla PAN.
I velivoli delle Frecce Tricolori, in occasione del 60° anniversario, sono stati adornati di una speciale livrea celebrativa, applicata sulla deriva, in ricordo delle pattuglie acrobatiche dell’Aeronautica Militare che negli anni antecedenti la nascita del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico hanno rappresentato la forza armata e l’Italia intera in patria e all’estero.
Con questa breve serie di articoli (in 3 appuntamenti) vi racconteremo un pezzo di storia (e l’origine) delle Frecce Tricolori, per meglio comprendere a cosa si è ispirato l’artista Mirco Pecorari per la realizzazione delle nuove livree celebrative delle Frecce Tricolori.

Allacciate le cinture, voliamo indietro di 60 anni!

COME TUTTO EBBE INIZIO: IL CAVALLINO RAMPANTE DEL 4° STORMO
Al termine della seconda guerra mondiale, Il 4° Stormo di Napoli-Capodichino (oggi di stanza a Grosseto), operante su velivoli De Havilland DH 100 Vampire, fu la prima unità dell’Aeronautica Militare ad essere incaricata di formare una pattuglia acrobatica. Fu così che nacque la pattuglia del Cavallino Rampante, il cui nome era ispirato all’araldica dello Stormo riportata sulle ali dei velivoli (e che tuttora lo rappresenta). La pattuglia si esibì per la prima volta a Roma il 2 giugno 1952 e fece la sua prima apparizione all’estero nel luglio dello stesso anno a Melsbroek, in Belgio. Il loro successo fu tale che la Forza Armata decise di sposare e proseguire l’attività acrobatica in forma collettiva a livello di pattuglia. Nel 1957 la pattuglia, nel frattempo dotata di velivoli Canadair CL13 Sabre MK4 (F-86E di costruzione canadese), introdusse una serie di novità nel panorama acrobatico italiano: gli aeromobili erano infatti equipaggiati con dispositivi generatori di fumo controllabili dai piloti e Inoltre caratterizzati da una livrea colorata che ricopriva l’intero aeroplano. Infine, un ulteriore discontinuità rispetto al passato fu l’introduzione nella formazione di un quinto velivolo.

Alla pattuglia del CAVALLINO RAMPANTE è ispirata la livrea di Pony1, leader della formazione, pilotato dal Maggiore Stefano Vit

Pony1 con la livrea “Cavallino Rampante” – Foto di P. Miccoli

LA NASCITA DI UNA NUOVA PATTUGLIA E LA TURNAZIONE ANNUALE
Nel 1953 il 5° Stormo di Verona-Villafranca (divenuto Brigata Aerea nel 1953) iniziò a ricevere i suoi primi nuovi Republic F-84G “Thunderjets”. Con l’entrata in servizio di questi aeroplani, le tre Squadriglie del 101°, 102° e 103° Gruppo furono incaricate di formare una nuova pattuglia acrobatica denominata “Guizzo” (dal nominativo radio del 103° Gruppo). I quattro velivoli della neocostituita compagine si esibirono per la prima volta il 14 aprile 1953 nella base aerea di Verona-Villafranca, alla quale seguirono le esibizioni agli airshow di Soesterberg (Paesi Bassi), Livorno, Lucca, Torino-Caselle e Roma-Centocelle e, nel 1954, a Madrid (Spagna), Colonia e Norimberga (Germania).

A partire dal 1955 fu ufficializzato quello che fino a quel momento era soltanto un accordo: la responsabilità di rappresentare l’Aeronautica Militare, in Italia e all’estero, sarebbe stata assegnata, su rotazione annuale, a ciascuna delle unità da caccia della Forza Armata. Una pattuglia sarebbe stata impiegata per un anno come “riserva” per poi divenire la pattuglia “titolare” nell’anno successivo.

In occasione delle riprese del film “I quattro del getto tonante” (dalla traduzione Italiana di “thunderjet”, soprannome del velivolo F-84G), uscito nelle sale nel 1955, la pattuglia del “Guizzo” venne chiamata a prendere parte alla realizzazione della pellicola, limitando così la propria attività quasi esclusivamente alle riprese cinematografiche. A causa di questo loro impegno, la pattuglia delle “Tigri Bianche”, durante la sua prima stagione come pattuglia di riserva, svolse una consistente attività dimostrativa che la portò ad esibirsi in Italia e all’estero, riscuotendo un notevole successo. Terminate le riprese, i “Guizzo” cambiarono il loro nome, divenendo la pattuglia dei “Getti Tonanti”, proprio in riferimento al film al quale aveva participato come “protagonisti”, adottando nel loro programma di volo una manovra che era stata appositamente creata per le riprese del film.

Nel 1959, i “Getti Tonanti” della 5a Aerobrigata tornarono ad impiegare gli F-84F. Inizialmente privi di una livrea dedicata, gli aeromobili in colorazione operativa riportavano solamente il logo della “Dea Diana Cacciatrice”. A partire dalla stagione successiva (1960), in concomitanza con le Olimpiadi di Roma, gli aeroplani vennero decorati con gli anelli colorati simbolo dei Giochi Olimpici.

Alla pattuglia dei GETTI TONANTI è ispirata la livrea di Pony2, 1° gregario sinistro, pilotato dal Capitano Alfio Mazzoccoli.

Pony2 con la livrea “Getti Tonanti” – Foto di P. Miccoli

Nel prossimo articolo scopriremo la storia delle pattuglie delle Tigri Bianche e dei Diavoli Rossi.

Fonte: Aeronautica Militare / TheAviationist (blog di David Cenciotti)