PAN Special Color (parte 3 di 3)

Concludiamo il viaggio alla scoperta delle livree celebrative per i 60 anni delle Frecce Tricolori presentando in questo ultimo articolo della serie la storia dei Lanceri Neri e la nascita della PAN.

LE NASCITA DEI LANCERI NERI E LA COMPARSA DEL TRICOLORE
Nel 1957, presso l’aeroporto di Cameri, venne creata la pattuglia acrobatica dei “Lanceri Neri”, appartenenti alla 2a Aerobrigata (oggi 2° Stormo). Inizialmente impiegata come pattuglia di riserva dei “Diavoli Rossi”, la formazione divenne “titolare” nel 1959, per poi essere definitivamente sciolta al termine della stagione acrobatica. Dotata di sei velivoli CL13 (versione canadese del caccia statunitense North American F-86 Sabre Mk.4) verniciati di nero, fu la prima ad adottare come parte della livrea il tricolore nazionale (sulle ali e sugli stabilizzatori). La pattuglia ha partecipato a diverse manifestazioni aeree nazionali e internazionali, forgiandosi del record del più lungo volo di trasferimento da parte di una pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare in occasione dell’esibizione a Teheran.

Il logo del secondo 2° Stormo (oggi di stanza a Rivolto), a cui la livrea in ricordo dei Lancieri Neri fa riferimento, racchiude al suo interno un richiamo alla nascita dell’Unità, costituita nel 1925 in Cirenaica. Il sole che fa da sfondo allo stemma ricorda la dislocazione del reparto.

Alla pattuglia dei LANCERI NERI è ispirata la livrea di Pony5, 2° gregario destro, pilotato dal Capitano Alessio Ghersi.

Pony5 con la livrea “Lancieri Neri” – Foto di P. Miccoli

1961: NASCONO LE FRECCE TRICOLORI
Nel 1960 lo Stato Maggiore dell’Aeronautica decise di interrompere la rotazione della pattuglie acrobatiche. La presenza di due formazioni, in due brigate aeree, era divenuta insostenibile, sia a livello di impiego di risorse finanziare sia a livello operativo. L’ingente attività di addestramento necessaria distoglieva i piloti e (indirettamente) la brigata dall’attività operativa. Al fine di razionalizzare l’impiego delle risorse umane e degli aeromobili, si rese necessaria la creazione di un’unità dedicata all’addestramento acrobatico.

Il 16 gennaio 1961, venne deciso di istituire il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, costituitosi a partire dal 1 luglio dello stesso anno presso la base aerea di Udine-Rivolto. Nel neocostituito gruppo, sei piloti di CL13 furono accorpati a quattro piloti della 4a Aerobrigata (di cui faceva parte la pattuglia del “Cavallino Rampante”). A questi piloti se ne aggiunsero successivamente altri che avevano precedentemente prestato servizio nei “Diavoli Rossi” e nelle “Tigri Bianche”. Fu proprio il “nucleo” di piloti provenienti dalla pattuglia del “Cavallino Rampante”, che per quell’anno avrebbe dovuto essere la formazione “titolare”, a decidere il nominativo di chiamata dell’Unità. Venne così scelto, tra i vari proposti, quello tuttora in uso alle Frecce Tricolori: “Pony”, a memoria del cavallino rampante, la prima pattuglia acrobatica, della quale essi stessi facevano parte.

60 anni di storia, di passione, di orgoglio Italiano nel mondo. 60 anni che racchiudono una storia ben più antica. La storia dell’acrobazia aerea italiana, di casa, in Aeronautica Militare, fin dai primi anni ’30.

Ai SESSANTANNI delle Frecce Tricolori è ispirata la livrea di Pony0, pilotato dal Comandante delle Frecce Tricolori, il Tenente Colonnello Gaetano Farina.

Pony0 con la livrea “60° Anniversario” – Foto di P. Miccoli

Fonte: Aeronautica Militare / TheAviationist (blog di David Cenciotti)